Dal 06 novembre 2020, entra in vigore il decreto del ministero dell’Economia sul rifiuto delle fatture elettroniche da parte delle PA, pubblicato in GU il 22 ottobre 2020. La norma prevede che l’eventuale rifiuto da parte della PA di fatture ricevute tramite il Sistema di Interscambio (SDI) debba essere puntualmente motivato.
Sono identificate cinque specifiche motivazioni che possono essere inviate dal Sistema, al di fuori delle quali le fatture non possono essere rifiutate:
- fattura riferita ad una operazione che non è stata posta in essere in favore della PA destinataria della trasmissione del documento;
- omessa o errata indicazione del Codice identificativo di Gara (CIG) o del Codice unico di Progetto (CUP), da riportare in fattura;
- omessa o errata indicazione del codice di repertorio per i dispositivi medici e per i farmaci;
- omessa o errata indicazione del codice di Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) e del corrispondente quantitativo da riportare in fattura per i farmaci;
- omessa o errata indicazione del numero e data della Determinazione Dirigenziale d’impegno di spesa per le fatture emesse nei confronti delle Regioni e degli enti locali.
Ciò contribuirà ad accrescere l’efficienza del processo di spesa, assicurando la certezza e l’obiettività dell’esito dei controlli delle fatture emesse dai fornitori delle PA e quindi la velocità della procedura e la puntualità dei pagamenti.