Sicurezza biologica – In queste settimane, dal punto di vista mediatico, il COVID19 è stato il tema predominante. La prima settimana di emergenza ha insegnato, tra l’altro, che le informazioni devono essere adeguatamente mediate, per non far scattare inutili e pericolose fobie. Naturalmente, l’emergenza sanitaria va gestita rispettando le disposizioni delle autorità, contribuendo con il senso di responsabilità e il buon senso, che deve portare ognuno a prendere le precauzioni effettivamente necessarie. L’istituzione odontoiatrica CAO ha tradotto dal punto di vista odontoiatrico le indicazioni del Ministero della salute sulle misure specifiche da adottare per prevenire il contagio. Al contempo, ha sottolineato come il team odontoiatrico debba adottare, da sempre, misure per garantire la sicurezza di pazienti e operatori: a partire dalle norme basilari di igiene – come lavarsi correttamente le mani con i prodotti adatti – fino al corretto trattamento di disinfezione delle impronte. Infatti, tra le aree principali delle procedure di controllo delle infezioni in odontoiatria, vi sono le tecniche asettiche. Esse comprendono la sterilizzazione degli strumenti, la riduzione della contaminazione dell’acqua dell’unità dentale, procedure radiografiche asettiche, il corretto uso di articoli monouso e la riduzione della contaminazione del laboratorio odontotecnico. Anche nei laboratori odontotecnici si sono sviluppate, in particolare dagli anni ‘90, una moderna cultura e corrette prassi per la tutela di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, comprendenti l’analisi e la gestione del rischio biologico. Ogni laboratorio dovrebbe quindi avere un protocollo per la gestione del rischio biologico, prevedendo, tra l’altro, la disinfezione degli oggetti provenienti dalla clinica, per evitare contaminazioni crociate. Da tali contaminazioni potrebbero derivare esposizioni a virus/batteri portatori di varie patologie (influenza, rosolia, morbillo, parotite, difterite, tubercolosi, legionellosi, tetano, epatite A, epatite B, epatite C, AIDS, varicella, herpes simplex, patereccio erpetico, mononucleosi infettiva, etc.)
PRASSI CONSIGLIATE NEL LABORATORIO ODONTOTECNICO
1) Va predisposta una area disinfezione dove ricevere e trattare il materiale potenzialmente infetto (oggetti di provenienza clinica). L’area disinfezione dovrebbe essere attrezzata con un lavello, una base di lavoro lavabile, un timer, un generatore di vapore a secco, vaschette di plastica o vetro da 1 a 3 lt., DPI e prodotti d’uso, contenitore per DPI monouso usati.
2) Gli addetti alla manipolazione degli oggetti potenzialmente infetti devono essere adeguatamente formati e indossare DPI: occhiali, camice, guanti e mascherina monouso.
3) Disinfezione:
Impronte, cere e siliconi occlusali, valli e morsi in cera – i) i contenitori possono essere riutilizzati previa pulizia e disinfezione tramite un prodotto per superfici compatibile con il materiale trattato; ii) sciacquare l’oggetto in acqua corrente per eliminare eventuali residui organici (saliva, muco, sangue). iii) eliminare l’acqua residua. iv) procedere alla disinfezione con un prodotto spray o per immersione specifico, seguendo le istruzioni d’uso del prodotto, in particolare rispettando tempi e concentrazioni indicate.
Prove metalliche, prove estetiche, modelli in gesso – i) non utilizzare prodotti chimici: in questi casi il miglior disinfettante è il vapore secco (tra 6 e 8 bar), che ha un gran potere igienizzante.
4) Al termine del processo di pulizie e disinfezione, occorre igienizzare e disinfettare l’ area disinfezione utilizzando disinfettanti specifici per superfici (accertarsi che i disinfettanti risultino in etichetta almeno Limitatamente Virucida, quindi efficaci sui virus incapsulati (efficaci anche su COVID-19).